Nell’ultima seduta, tenutasi il 29 luglio scorso, il Consiglio Comunale di Pienza ha approvato all’unanimità un regolamento che disciplina alcune “misure di contrasto dell'evasione dei tributi locali”.
Come prevede la legge nazionale, i Comuni possono subordinare il rilascio o il rinnovo o la permanenza in esercizio delle attività commerciali e produttive alla verifica della regolarità del pagamento dei tributi locali dovuti; l’Ente può anche impedire ai soggetti che non rispettano quest’obbligo di svolgere un’attività economica, sottoposta ad autorizzazione o concessione. Si tratta di misure che rafforzano la capacità di riscossione, combattono le sacche di evasione e salvaguardano la legalità.
Il regolamento di Pienza entrerà in vigore il 1° gennaio 2026, dopo una fase di concertazione con le associazioni di categoria, programmata da settembre a dicembre. Da quel momento, in caso di riscontrata irregolarità tributaria, il contribuente avrà 30 giorni di tempo per regolarizzare la propria posizione; alla scadenza del termine, nel caso di irregolarità fiscali più gravi, potranno scattare la sospensione della licenza, e quindi la chiusura dell’attività fino a un massimo di 90 giorni (o meno, se la regolarizzazione avverrà in un giorno antecedente alla scadenza del provvedimento), o anche la revoca definitiva.
Le motivazioni
Naturalmente sono contemplate, tra le motivazioni del mancato pagamento, le situazioni di maggiore difficoltà finanziaria, a fronte della quali, in presenza di lievi violazioni o della volontà di sanare la propria posizione, potranno essere concesse rateazioni.
“È un regolamento che mira all’equità e alla giustizia sociale – commenta Manolo Garosi, Sindaco di Pienza – ma anche a stabilire corrette relazioni tra le attività economiche locali; chi non paga i tributi locali fa concorrenza sleale a chi correttamente li paga, sottraendoli al proprio reddito; chi evade può infatti offrire beni e servizi ad un prezzo più basso, acquisendo indebitamente quote di mercato, a discapito di chi lavora correttamente”.
“A Pienza l’evasione della TARI, la tassa sui rifiuti, arriva al 20/25% - prosegue Garosi -, la parte non pagata dai contribuenti ricade sull’intera collettività ma soprattutto su chi è in regola. Dall’indagine del Sole 24 Ore della primavera scorsa risultiamo al quarto posto in provincia di Siena, con poco meno di 24.000 Euro, per reddito pro-capite – osserva il Sindaco –, il settore turistico-ricettivo, trainante per la nostra economia, porta redditi elevati ai quali non corrisponde però il gettito: come Pubblica Amministrazione andiamo ad agire proprio su questa differenza”.
Ad ogni istanza presentata, per esempio per l’occupazione di suolo pubblico, l’installazione di un’insegna o simili, il Comune verificherà la corretta della posizione del richiedente, necessaria per ottenere il parere favorevole; se la verifica darà esito negativo, scatterà il diniego.
Chiaramente l’obiettivo non è repressivo ma mira al recupero dell’evasione dei tributi locali; l’applicazione del regolamento richiederà un maggior impegno alla macchina amministrativa ma potrà produrre effetti positivi: un maggior gettito scongiurerà l’inasprimento della pressione tributaria e potrà annullare quel senso di ingiustizia generato dal vedere erogati a tutti i servizi pubblici, finanziati però solo da una parte della comunità.